Cosa accade quando l’arte cerca un luogo dove vivere?
Accade che l’arte si scontra con l’inaccessibilità degli spazi che dovrebbero ospitarla, spazi che quando non sono del tutto inaccessibili, inseriscono il prodotto artistico in un contesto fatto di vincoli e limiti dettati dall’alto, cioè volti alla minimizzazione della conflittualità attraverso il depotenziamento/annichilimento dei messaggi contenuti nell’opera, così da poter essere inscrivibili all’interno di un circuito artistico – economico finalizzato al consumo.
Quest’impostazione attraversa tanto gli spazi espositivi convenzionali quanto gli ambienti formativi, frammentando quello che dovrebbe essere un tessuto sociale coeso e ostacolando la trasversalità nelle collaborazioni fra gli artisti. Effetti strettamente legati tra loro che culminano con la distinzione in arte di serie A e arte di serie B, elitarismo e competizione.
Il Csa Sisma come spazio liberato ed autogestito è luogo del possibile.
Percorsi collettivi che nascono e si sviluppano in autonomia e trovano espressione fuori dai limiti e dai canoni dell’ordinario. Spazi impossibili nasce come un percorso dentro il quale l'autonomia dell'arte trova possibilità di esistere con esposizioni, laboratori, autoproduzioni e socialità, dove la condivisione del percorso artistico, fin dalla sua progettazione, permette di far entrare in simbiosi le molteplici visioni e discipline artistiche.
VAI SUL SITO
COMPILA IL MODULO
E PARTECIPA A SPAZI IMPOSSIBILI!