Giovedì 8 luglio
dalle ore 19:00 aperitivo
dalle ore 21:00 presentazione
EPIDEMIE E CONTROLLO SOCIALE
(Manifestolibri, 2020)
con l'autore Andrea Miconi
"Questo libro prende in esame la rappresentazione dell’emergenza epidemica nel discorso pubblico, interrogandosi su uno specifico dispositivo di controllo sociale che, per semplicità, possiamo definire la colpevolizzazione del cittadino. Un epilogo che non può dispiacere alla classe dirigente del Paese, che avrà la possibilità di nascondere le proprie responsabilità dietro lo stereotipo dell’italiano indisciplinato."
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Andrea Miconi insegna Sociologia dei Media all’Università IULM di Milano. Tra i suoi libri più recenti: Teorie e pratiche del web (2018) e Reti. Origini e struttura della network society (2011).
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"Nonostante la fase di emergenza che stiamo attraversando abbia stravolto così profondamente la nostra contemporaneità, non assistiamo ancora a un processo di elaborazione, sul piano dell'analisi e della riflessione, che sappia interrogarsi all'altezza dell'eccezionalità degli accadimenti recenti.
Riteniamo invece che alimentare questo processo sia oggi fondamentale per riconoscere le linee di frattura, isolare i punti di continuità, consolidare uno sguardo critico sul presente che consenta di instradare percorsi di possibile trasformazione radicale.
Dopo l'approfondimento sulla declinazione dell'approccio emergenziale nel campo specifico dell'organizzazione di eventi, ospitiamo la presentazione del libro 'Epidemie e controllo sociale', edito da Manifestolibri nel novembre 2020. L'oblio che ha avvolto questo testo fin dalla sua pubblicazione è forse di per sè un esempio di quell'irrigimentazione del discorso pubblico e del silenziamento sistematico di ogni voce critica nel nostro paese.
Proprio il ruolo dei media nella rappresentazione dell'emergenza epidemica, e le relative responsabilità nella propagazione intossicante dell'infodemia, è uno dei temi su cui concentreremo l'attenzione dialogando con l'autore Andrea Miconi, docente alla IULM di Milano e sociologo dei media.
Come indagheremo attorno ad altre responsabilità, parimenti gravi, nella gestione politica dello stato di emergenza. Una gestione fallimentare che si è tentato di occultare manipolando paure e indirizzando il risentimento verso il basso, attraverso una strategia di 'colpevolizzazione del cittadino'. Una gestione ottusamente autoritaria, che dal paternalismo istituzionale allo stato di polizia, ha sperimentato nuovi dispositivi di disciplinamento e controllo sociale, approfondendo tendenze repressive e di limitazione delle libertà già in atto.
Un primo appuntamento di discussione pubblica e riflessione collettiva su come l'imposizione dello stato di emergenza per ragioni sanitarie e il suo impatto disciplinare sulle forme di vita stiano riplasmando i lineamenti delle società moderne e del sistema capitalistico attuale."