sabato 19 dicembre 2020
giovedì 17 dicembre 2020
CONFINDUSTRIA AGUZZINI. DIMETTIAMO LO SFRUTTAMENTO!
16:00
Questo lo striscione che campeggia sul cavalcavia prima della sede maceratese di Confindustria dove fra pochi minuti Domenico Guzzini presenterà le sue dimissioni. Un gesto con il quale il presidente provinciale e Confindustria stessa pensano di chiudere la questione, "e se qualcuno morirà... pazienza". Ma questa storia non può essere risolta così, non finisce con il capo cosparso di cenere e delle scuse più irricevibili delle dichiarazioni stesse.
Guzzini o no "e se qualcuno morirà... pazienza" è il pensiero degli Aguzzini, e finché non dimetteremo lo sfruttamento, tra vita e denaro continueranno a scegliere il denaro, sacrificando la vita. Lo testimoniano le scelte politiche assassine di Assolombarda dal marzo scorso. A testimoniarlo ci sono le vittime lasciate indietro, cadute insieme alla tutela della salute, calpestata dalla condanna alla produzione ad ogni costo, dalla condanna allo sfruttamento per il profitto di pochi. Il profitto di quei pochi, questo si che non si può mai fermare.
Uscire dallo 'stato di emergenza' significa anche uscire dall'imposizione di scelte governative piegate a uno spietato privilegio di classe, quello di un sistema economico dove la legge è solo quella del più forte. A questa legge è giusto disobbedire. Né confindustria, né le multinazionali che si arricchiscono nella crisi, né un governo dell'emergenza asservito al capitale possono continuare a decidere al nostro posto. Ora basta.
#paghinoiricchi
martedì 15 dicembre 2020
Anche se qualcuno morirà, pazienza
12:03
"Anche se qualcuno morirà, pazienza". Queste sono le parole pronunciate nella giornata di ieri da Domenico Guzzini, presidente di Confindustria Macerata, nel corso del convegno "Made for Italy per la moda" promosso dalla sua organizzazione e trasmesso in diretta streaming, alla presenza di sindaco e governatore regionale. Gli uffici stampa staranno già lavorando alla rettifica e verrà detto che la frase non è stata interpretata correttamente, ‘è stata estrapolata dal contesto’.
Per noi, al contrario, non c'è niente di più chiaro ed espressione del ‘contesto’. Perché le dichiarazioni avventate di Guzzini hanno senza dubbio un sinistro merito, per il quale dovremmo per assurdo ringraziarlo, se non fosse per i loro tragici risvolti: esplicitano il pensiero che l'associazione degli industriali ha sempre avuto nel corso dell’attuale fase di crisi. E lo fanno brutalmente, togliendo per una volta il velo sul disprezzo per la vita umana e sulla violenza quotidiana della classe dominante.
Confindustria fin dal primo momento ha svolto un ruolo nella gestione politica dell'emergenza, con le scelte del governo al servizio del tristemente noto "produci, consuma, crepa".
Ciò che conta è il capitale e i grandi profitti, se questo costerà qualche vita... pazienza.
Sono gli stessi industriali che non vogliono la patrimoniale, che vorrebbero far cadere il peso della crisi sui lavoratori e per i quali le aperture/chiusure sono negoziabili puramente in termini economici, al servizio dei grandi interessi. Il presidente di Confindustria ha una arroganza tale da farsi portavoce ‘delle persone che sono stanche di questa situazione e vorrebbero venirne fuori’. Le persone sono stanche di subire scelte imposte dall’alto, di una vita ridotta agli spazi e ai tempi dello sfruttamento, di una gestione politica dell’emergenza sanitaria che sempre meno ha a che fare con le esigenze di contenimento del contagio e sempre più con imperativi di controllo e disciplinamento sociale. Non vogliono che sia il presidente di Confindustria a decidere per loro.
L’emergenza sanitaria che stiamo attraversando è un fenomeno tutto interno alle dinamiche del sistema capitalistico, conseguenza dello smantellamento del sistema sanitario pubblico e della progressiva privazione del diritto universale alla salute. Il virus è il capitalismo, ma i capitalisti vorrebbero farci credere che saranno loro a salvarci.
Ora basta. Questa non vuole essere una banale dichiarazione di sdegno, ma un messaggio che rivolgiamo a tutte e tutti, perché la pazienza è veramente finita. Non possiamo più permettere a personaggi spregevoli di scegliere al posto nostro e di ipotecare il nostro futuro.
#paghinoiricchi