Sabato 20 giugno a Ventimiglia dalla parte della libertà di movimento, per un diritto di asilo europeo
Il 20 giugno, per la Giornata Mondiale del Rifugiato, saremo a Ventimiglia, insieme a chi da giorni sta occupando una porzione di confine per rivendicare il diritto alla libertà. Non ci sentiamo di essere altrove, dove le parole rischiano di separarsi dalla vita cruda, a centinaia di chilometri da quegli scogli.
Il 2015 sarà ricordato come l'anno delle stragi in mare e della palese indisponibilità dell'Europa a varare politiche di accoglienza. Le generazioni future giudicheranno questi anni in cui si lasciavano morire migliaia di persone in mare per mano di una Fortezza Europa capace solo di produrre miseria e disperazione, di arrestare e far sparire persone, in grado di trovare un accordo unicamente nell'affondare barconi e nel costruire muri alle frontiere.
Ma il 2015 è anche l'anno in cui migliaia di migranti, rifiutando il ruolo di passiva obbedienza che i governi europei vorrebbero assegnare loro, hanno deciso di lottare per la conquista dei loro diritti. Primo fra tutti il diritto di essere liberi e di scegliere dove andare.
La determinazione dei migranti asserragliati sugli scogli fa da contraltare ad un'Europa incapace di immaginare il proprio futuro. Un futuro ricco di diversità, un futuro al quale non si può sfuggire, ma che dobbiamo ripensare e riscrivere nel segno della dignità e dei diritti.
Le migliaia di migranti che attraversano l'Europa passando per l'Italia, la Grecia, fino alla Spagna, praticano vie di fuga per sottrarsi all'ordinamento legislativo dei vari paesi europei che derubrica le loro vite ad articoli di legge incomprensibili per chi fugge da guerra e miseria. Le azioni di disobbedienza si moltiplicano quotidianamente in tutte le parti d'Europa attraverso l'occupazione di case, il superamento dei confini, i presidi nella stazioni e le rivolte nei centri di accoglienza.
Tutto il sistema normativo e di accoglienza è al collasso perché non c'è stata la volontà di organizzare una Europa dei diritti, focalizzando tutta l'attenzione sull'austerità dimenticandosi che quando la bilancia della ricchezza pesa tutta da una parte, prima o poi qualcuno ne chede il conto.
Il regolamento di Dublino, il trattato di Schengen insieme a tutte le leggi nazionali sull'immigrazione sono assolutamente inadeguati ai cambiamenti in atto, il fallimento normativo è su tutti i fronti. Il tentativo di disegnare un'Europa chiusa con la capacità di controllare gli spostamenti globali è una follia destinata a dare voce solo alle armi ed ai manganelli.
All'esternalizzazione dei confini vogliamo opporre una esternalizzazione dei diritti, vogliamo un' Europa che abbia un sistema di welfare comune, basato sui principi di accoglienza e fratellanza e non su quelli del razzismo e della paura.
Il 20 giugno saremo a Ventimiglia, confine d'Europa, per la dignità dei migranti e per la nostra, per un diritto di asilo europeo, la libertà di movimento, l'apertura immediata di un canale umanitario e una nuova stagione di diritti per tutti e tutte.
Non sappiamo cosa succederà nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
L'unica certezza è che il 20 giugno Ventimiglia sarà ancora lì: su quegli scogli c'è il futuro dell'Europa e noi vogliamo andargli incontro.
A Ventimiglia per il diritto di muoversi liberamente,
il diritto di scegliere dove andare,
il diritto di scegliere dove restare.
Per un'Europa dei diritti contro l'Unione dell'austerità.
Per un Europa dell'accoglienza contro ogni razzismo.
Centri Sociali delle Marche
Ambasciata dei Diritti Marche