mercoledì 2 gennaio 2013

SCRITTURE IRREGOLARI #1: Gabriella Kuruvilla

SABATO 23 NOVEMBRE
SCRITTURE IRREGOLARI
La felice anomalia della letteratura migrante al femminile

- ORE 18,00:
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
E INCONTRO CON LA SCRITTRICE GABRIELLA KURUVILLA

- ORE 20,30:
CENA SOCIALE con prodotti della Fattoria Sociale “GUS Urbisaglia”

Gabriella Kuruvilla è nata a Milano nel 1969 da una famiglia meticcia costituita da madre italiana e padre indiano. Scrittrice di testi narrativi, ma anche giornalista e pittrice, Gabriella ha all'attivo collaborazioni con il Corriere della Sera, Cosmopolitan e Internazionale, nonché diverse mostre di suoi dipinti in Italia e fuori.
Come autrice ha esordito nel 2001, pubblicando con l'alter-ego Viola Chandra il romanzo Media chiara e noccioline. In corrispondenza del 2005 due suoi racconti sono stati inclusi nell'antologia Pecore nere, assieme a quelli delle scrittrici Ingy Mubiayi, Igiaba Scego e Laila Wadia. Al 2008 risale la raccolta E' la vita, dolcezza, edito da Baldini Castoldi, un compendio di storie minime di esistenze che hanno come sfondo il tema della faticosa transizione verso la multiculturalità. Del 2011 è il libro per bambini Questa non è una baby-sitter, mentre nel 2012 è uscito per LaterzaMilano, Fin qui tutto bene. 
Nell'opera di Gabriella, scrittrice peraltro sempre attenta alla questione femminile,  i temi dell'integrazione e del rapporto con il “diverso” si intersecano con quelli della riflessione sulle spinte globalizzanti attive nei contesti urbani dell'Italia settentrionale.

Durante la serata presentazione del reportage fotografico:
Refugees: Stranded in Italy di Luca Toffolon - Collettivo Fotosocial 
Hai un volto se in tasca hai un documento": un progetto fotografico rivolto agli italiani che descrive il cinico procedimento burocratico a cui i rifugiati sono sottoposti per ottenere un permesso di soggiorno.



Per informazioni e prenotazioni: 347/9683449 - info@csasisma.org

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Le foto della serata:     L'INCONTRO      LA MOSTRA     LA CENA SOCIALE
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Recensione di Pecore nereantologia con brani di Gabriella Kuruvilla, Ingy Mubiayi, Igiaba Scego, Laila Wadia.


Quattro donne dalla pelle scura, penna in mano e in tasca un passaporto italiano. Gabriella Kuruvilla è nata a Milano, ma il suo colorito olivastro tradisce un'identità meticcia di figlia nata da madre italiana e padre keralese; Ingy Mubiayi vive nella nuova Roma multietnica, ma ha emesso il suo primo vagito a Il Cairo, in braccio alla mamma egiziana; Igiaba Scego è romana da sempre ma non rinnega le sue origini somale; Laila Wadia è arrivata già adulta in Italia, da Bombay, e oggi è una delle autrici più premiate della nostra letteratura. Nell'antologia Pecore nere, edita da Laterza nel 2005 e più volte ristampata, Gabriella, Ingy, Igiaba e Laila portano sulla pagina storie fresche e ironiche con le quali manipolano la materia scottante dell'integrazione e raccontano la piccola epopea che è la vita dei migranti – di prima e, ormai, di seconda generazione – in Italia.
Le protagoniste degli otto racconti redatti dalle quattro autrici sono giovani donne in bilico tra più di una cultura, ansiose di elaborare il proprio personale senso di appartenenza o decise ad affermare un'identità multipla che, come scrive Kuruvilla, è composta da due metà le quali “dovrebbero portare a un'addizione, non a una sottrazione”. Sono “pecore nere” in tutti i sensi, “diverse” per chi le addita etichettandole come “straniere” e ormai estranee rispetto alle tradizioni del proprio nucleo famigliare originario.
C'è chi, come il personaggio di “Salsicce” (Igiaba Scego), compra carne di maiale pur essendo musulmana, nel tentativo grottesco di aumentare il proprio coefficiente di “italianità” e fuggire così alle angherie della legge Bossi-Fini; chi rifiuta categoricamente di spalmarsi in testa olio di cocco e di legare i propri capelli in una treccia in perfetto stile indiano, come il personaggio di “Curry al pollo” (Laila Wadia); c'è chi si trova a fare i conti con un padre nero e un figlio biondo cenere, come fa la madre di “Ruben” (Gabriella Kuruvilla); infine chi vorrebbe provare ad entrare in polizia, ma è donna e, soprattutto, è nera, come la giovane al centro del racconto “Concorso” (Ingy Mubiayi).
In Pecore nere si legge la straordinaria varietà che la carovana migratoria diretta nel nostro paese ha saputo portare con sé e si tocca con mano la problematicità che caratterizza il tema dell'integrazione, oggi più che mai da affrontare tenendo conto del fatto che italiani non si nasce, ma italiani nuovi si diventa.



La nuova Ms Marvel, articolo di Internazionale sul fumetto di Kamala Kahn, la nuova eroina meticcia della Marvel.
Da: Internazionale

La Marvel, la casa editrice statunitense che ha creato personaggi come l’Uomo Ragno, Hulk, gli X-Men e i Fantastici 4, presenta il suo nuovo supereroe: Kamala Khan. Kamala è una ragazza musulmana di sedici anni. Vive nel New Jersey, Stati Uniti, con il fratello e i genitori di origine pachistana e piuttosto conservatori, ed è una grande appassionata di fumetti. Quando scopre di avere dei superpoteri – può allungare braccia e gambe e assumere forme diverse – decide di chiamarsi Ms Marvel, come Carol Danvers, un altro personaggio del mondo dei fumetti che Khan ha sempre ammirato. “È importantissimo per noi raccontare storie che riflettono il mondo e le sue continue evoluzioni. Ed essere un’americana musulmana rientra decisamente in questi processi”,ha detto Sana Amanat, editor della serie. Anche se questo è il primo fumetto della Marvel con un protagonista musulmano, la religione è solo uno dei tanti aspetti che definiscono Kamala. “La serie riguarda piuttosto un’adolescente che sta cercando di capire chi è e come affrontare delle cose straordinarie che le capitano”. Al progetto, avviato 18 mesi fa, lavorano l’autrice G. Willow Wilson e l’illustratore Adrian Alphona. Il primo numero del fumetto sarà in vendita a gennaio e dal 6 febbraio uscirà ogni mese.

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Immagine 1: The Wonder Within Helen Zughaib Lebanon / USA
Immagini tratte da Muslima


La locandina dell'evento